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9 may 2024

ITALIÀ A2- ACCÈSSIT-Guerau Olives Mir

 Quando Idio ebbe creato il mondo

Quando Idio pose le spore nel rubino che il cadavere di messer Filippo Minutolo, arcivescovo di Napoli, portava in dito sapeva che Andreuccio da Perugia, cozzone di cavalli, avrebbe la lieta fortuna di rubarlo. E, poi, che lo luciderebbe con la manica e che lo guarderebbe con attenzione e, finalmente, che lui stesso si sarebbe visto dentro.


Idio aveva messo quella pietra con altre pietre e legate e sciolte dentro una cassa. Landolfo Rufolo, naufrago da infinito mare combattuti, spinto da un groppo di vento che l’aveva fatto aggrapparsi a quella scatola fatto una spugna, raggiungerebbe il lito dell’isola di Gurfo. Aprì quel salvagente e lui era dentro, accanto a quell’Andreuccio e a ogni pietra preziosa. Poi versò tutto il contenuto in un sacco e marina marina continuò il viaggio fino a Ravello.

Lassù Idio guardò i suoi colleghi e tutti insieme, tra le nuvole, videro ciò che videro. Alla fine sorrisero e andarono a riposare. Era la sera dell’ultimo giorno.