Rosa
Prima di entrare guardò dietro ai vetri opachi della nobile porta vestita di stanchi strati di vernice. Si compose il viso e il corpo e si dette un leggero pizzicotto sulle guance. Percorse con lo sguardo tutto quello che la disordinata vetrina non voleva offrire.
Posò la sua mano sulla spessa maniglia di bronzo ed aprì senza forza provocando il rumore del cartello dell'orario e il frusciare delle piastrelle.Fissato alle parete l'almanacco del mese di aprile con molti numeri neri e pochi giorni gioiosi
Un ragazzo che comprava tavolette di acquarello mormorò:
- Guarda è Rosa la ladra di Parole - Olmo l'impiegato fece finta di merito.
Rosa né abbassò lo sguardo né fece la voce grossa. Aspettò, ed imparò i nomi colorati delle bottigliette inchiostro di China. Si dice che quando Rosa scriveva le lettere di quelli che non sapevano leggere né scrivere, lei rubava parole. Rosa comprò ed Olmo avvolsè tutto in un sonoro pacchetto. Rosa, muta conservó i delicati gesti.